Vienna

Il tema della scultura di Gianluigi Giudici è prevalentemente, ma non esclusivamente, sacro. L’artista realizzò moltissime opere che furono commissionate da vescovi e arcivescovi tra i quali la “Via Crucis” per la Nuova Chiesa (Kirche Zum Guten Hirten) di Vienna, che venne sviluppata nell’arco di oltre 25 anni; ovvero dal 1966, quando Giudici realizzò la “Madonna con Bambino”, al 1992, quando concluse il lavoro con la “Grande Pesca”, un gruppo scultoreo posto sopra il portale d’ingresso che ricorda la prua di una barca.

Tutto ebbe inizio quando l’arciprete ticinese, Padre Carlo Mondini, conoscendo le opere di Giudici già eseguite in Svizzera, lo invitò a presentare un progetto per la Via Crucis della Chiesa appena edificata in una zona residenziale nella città di Vienna. Fu così che l’architetto Kosak, direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Vienna, assegnò nel 1966 proprio a Giudici l’incarico dell’opera. La soddisfazione fu grande e lo scultore cominciò a concentrare le sue energie su questo nuovo importante lavoro che diventò poi una pietra miliare della sua carriera.

Col passare degli anni l’artista instaurò un rapporto di fiducia e amicizia con Padre Mondini, il quale viaggiò spesso in Ticino e ogni volta fu ospitato dalla famiglia Giudici. Un giorno, proprio durante il periodo di esecuzione della Via Crucis, la famiglia venne colpita da un evento tragico che stravolse l’artista a tal punto che non riuscì più a scolpire, le sue mani si bloccarono e l’esecuzione dell’opera si interruppe. Il figlio primogenito, Alfio, all’età di soli cinque anni si ammalò gravemente e il 4 settembre del 1968 volò in cielo. Fu un periodo di intenso dolore e lutto che lasciò un segno profondo nell’artista.

La sofferenza influenzò molto il percorso creativo di Gianluigi Giudici, e quando poco alla volta egli riprese il suo cammino, la tragedia cominciò a rispecchiarsi nella manipolazione della creta che si fece più “incisiva”, il tema stesso della Via Crucis favorì l’intensità e la drammaticità degli eventi; l’opera venne infine completata.

Questa serie di opere consiste senz’altro nel lavoro più significativo dello scultore comasco. La “Via Crucis” di Gianluigi Giudici è accompagnata da altre opere dello slovacco Otto Cicatka (1914-1994) e dall’austriaco Karl Hagenauer (Vienna 1935).
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